Le proposte della Commissione Europea per contrastare l'antiriciclaggio

All’interno dell’Unione Europea, Bitcoin e altre società di gestione delle criptovalute non potranno più operare anonimamente.

La commissione europea ha proposto una legge destinata ad imporre a queste società di sottostare ad alcune regole per evitare l’antiriciclaggio e, inoltre, mira a implementare una domanda di requisiti di trasparenza per i trasferimenti delle criptovalute così da evitare portafogli anonimi e imponendo anche una tracciabilità dei clienti, istituendo una nuova agenzia antiriciclaggio.

L’obiettivo: garantire la tracciabilità dei trasferimenti delle criptovalute.

Maireád McGuinness, commissaria Europea per i servizi finanziari ha affermato che tali proposte mirano “a garantire la piena tracciabilità dei trasferimenti delle criptovalute, come il bitcoin, inoltre, saranno utili anche a “migliorare l’individuazione delle transazioni e attività sospette e a chiudere le scappatoie utilizzate dai criminali per riciclare proventi illeciti o finanziare attività terroristiche”.  Il riciclaggio è uno tra i più importanti problemi all’interno dell’Unione Europea. “Alcuni trasferimenti di beni virtuali sono soggetti agli stessi rischi di riciclaggio a cui sono soggetti i trasferimenti via cavo”, ha affermato nel press release della Commissione Europea, quindi “sembra logico utilizzare gli stessi strumenti legislativi per affrontare entrambe le cose”.

L’obbligo di registrazione per chi invia e riceve transazioni.

Questa nuova regolamentazione ha l’obiettivo di estendere la legislazione attuale antiriciclaggio, applicata ai vari servizi finanziari, a “tutto il settore delle criptovalute”. Pertanto, i fornitori di tali servizi, si vedranno obbligati a registrare e verificare le identità di coloro che inviano e ricevono transazioni, inoltre, dovranno collaborare con le autorità per evitare la circolazione di denaro illecito così da non poter più offrire portafogli virtuali anonimi agli utenti

L’applicazione della normativa antiriciclaggio alle criptovalute.

Queste nuove proposte hanno come obiettivo l’estensione dell’attuale legislazione antiriciclaggio, ad oggi applicata ai vari servizi finanziari, a “tutto l’ambito delle criptovalute”.

 Pertanto, i fornitori di tali servizi, si vedranno obbligati a registrare e verificare le identità di coloro che inviano e ricevono transazioni, inoltre, dovranno collaborare con le autorità per evitare la circolazione di denaro illecito così da non poter più offrire portafogli virtuali anonimi agli utenti

La nascita della nuova agenzia antiriciclaggio

Questa nuova agenzia antiriciclaggio verrà istituita non appena verranno approvate tali proposte e se saranno approvate dai paesi membri e dal Parlamento, l’agenzia sarà sotto la supervisione delle istituzioni finanziarie più a rischio e servirà da collegamento dei registri nazionali dei conti bancari, per aumentare il coordinamento dei molti flussi di denaro tra i vari paesi e permettendo, inoltre, “un’accelerazione delle indagini finanziarie e il recupero dei beni, nel caso di crimini crossborder” così da impedire ai criminali “di fare shopping tra gli stati membri, trovando aree buie in cui indirizzare i propri fondi”.

 

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